Riflessioni finanziarie / by Paolo Zadro
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Il momento che stiamo vivendo ci porta naturalmente a concentrarci sull’oggi e sulle priorità a cui siamo chiamati per l’emergenza sanitaria ed economica; come consulente tuttavia, ho l’obbligo di continuare a segnalare alcuni aspetti legati alla nostra vita e a quella dei nostri cari, che non possiamo permetterci di trascurare, se vogliamo puntare a preservare il nostro tenore di vita futuro: confrontate queste due immagini,
fotografano l’Italia nel 1969 e quella del 2019 (sono passati 50 anni): il numero dei nati si è dimezzato l’80% dei ragazzi inizia a lavorare 6 anni più tardi da 23 anni a 29 anni L’età effettiva di pensionamento, in media, è scesa da 63 anni a 62 anni (pensioni baby, quota 100 altre scivoli decisi negli anni) Gli anni lavorati in cui si versano tasse e contributi passati in media da 40 a 33 Gli anni in cui, mediamente, si gode della pensione sono saliti da 16 a 24 Un numero sempre maggiore di longevi pensionati e un numero ridotto di lavoratori attivi SINTESI: IL SISTEMA NON E’ SOSTENIBILE Il tema di come preservare il proprio tenore di vita quando smetteremo di lavorare è sempre di moda, possiamo fare finta di niente e continuare a rimandare il problema, eppure con la graduale riduzione delle coperture assicurate dallo Stato in termini di pensione e assistenza sanitaria dobbiamo essere consapevoli che o ci pensiamo noi oppure ……. Vi lascio due immagini che ci aiutano a capire in modo, sintetico, quanto importate sia il TEMPO e come iniziare a pensarci a 30 anni o rimandare a 40 anni o addirittura a 50 comporti uno sforzo economico triplicato per ottenere lo stesso risultato. |
22 marzo 2021