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Riflessioni finanziarie: inflazione e trattamento di fine rapporto TFR.
Come avevo anticipato in un post di qualche tempo fa, il ritorno dell’inflazione avrà delle conseguenze anche per le aziende (soprattutto quelle che hanno meno di 50 dipendenti); dovranno infatti rivalutare il trattamento di fine rapporto che hanno come debito a bilancio verso i loro dipendenti e per il 2022 tale rivalutazione sarà prossima al 10%; è realistico che nei prossimi anni l’inflazione scenda, ma a detta di molti analisti potrebbe stabilizzarsi intorno al 5% medio è difficile infatti si possa tornare allo 0% che era un dato “drogato” dalle politiche ultra espansive delle banche centrali sviluppate dopo la crisi del 2008.
Forse è il caso di riflettere su come fronteggiare questo costo annuale in capo all’azienda.
Resto a vostra disposizione per ogni confronto e allego un articolo de Il Sole 24 Ore.
Buona lettura.
20 gennaio 2023
Riflessioni finanziarie: che cosa significa investire?
Gli eventi che sono emersi in questa prima parte del 2022, a cominciare dal ritorno dell’inflazione che non vedevamo da quasi 10 anni, passando per la guerra in Ucraina con tutte le conseguenze umane ed economiche che comporta, hanno provocato una riduzione del valore di tutti gli asset sul mercato: le azioni e le obbligazioni, come anche gli altri asset, sono prezzate dal mercato anche considerando il tasso di inflazione previsto sul medio periodo che, come sappiamo “corrode” il valore di ogni bene che non sia gestito in modo attivo (le uniche cose nettamente salite sono il dollaro, e i prezzi di alcune materie prime); con riferimento a tutto questo, scorsa settimana una persona mi ha chiesto qualche previsione sull’andamento del mercato nei prossimi mesi: l’occasione mi è servita per ribadire ancora una volta che non ho la sfera di cristallo e non sono in grado di prevedere il futuro.
Tuttavia se una persona dispone di riserve finanziarie che non gli servono per operazioni a breve, e desidera spostare avanti nel tempo questo capitale, per esigenze e obiettivi futuri, allora proprio oggi, con l’inflazione che rialza la testa è ancora più importante adottare un strategia attiva: stare fermi porta solamente alla riduzione del potere di acquisto.
Definito il tempo che abbiamo a disposizione, proprio adesso è fondamentale mantenere i nervi saldi e anzi approfittare delle opportunità che si stanno presentando sui mercati comperando gradualmente le cose “buone” che in queste fasi sono “svendute”: spesso dico che bisogna in modo disciplinato “caricare la molla” in attesa del fisiologico giro di boa.
Se diversifico gli acquisti, nel medio periodo il mercato riporta sempre le cose al loro giusto valore; se compro e vendo guidato dall’emotività di breve finisco quasi sempre per distruggere valore.
Per chi è curioso allego un commento di Ken Fischer infarcito di saggezza.
Buona lettura.
24 maggio 2022
Arriva l’Inflazione: ecco gli effetti.
Qui sotto la sintesi del comunicato diramato dall’Istat a marzo 2022 per l’Italia:
Le ragioni:
- la fine della politica accomodante delle Banche centrali;
- La Pandemia che ha “strozzato” i traffici mondiali delle materie prime, facendo lievitare i prezzi;
- La forte domanda di energia dopo il superamento del blocco produttivo ex pandemia;
- La guerra in Ucraina;
Gli effetti su 100.000 euro lasciati nel conto corrente ipotizzando il tasso d’inflazione acquisito per il 2022 in Italia pari al 4,3%.
Risulta evidente cosa rischiamo in termini di perdita certa del potere di acquisto: “chi ha tempo non aspetti tempo”.
08 aprile 2022
Titoli di Stato e inflazione.
La ricerca di rendimento porta alcune persone a sottoscrivere titoli di stato con scadenze lunghe; spesso non si è consapevoli che questo li espone ad rischio di aspettative al rialzo per l’inflazione con conseguente riduzione del prezzo del titolo.
Leggi cosa è accaduto al Btp Italiano.
26 novembre 2021